Quando abbiamo fondato YOHOHO, nel 2017, eravamo l’anomalia italiana, gli anarchici senza struttura, i pionieri di una stupida utopia.

Ma noi non volevamo soltanto aprire uno studio creativo, che fosse diverso da tutte le altre agenzie. Noi volevamo mettere in piedi un vero e proprio gruppo; creare loghi, pubblicità e siti stupendi; collaborare con i talenti più forti del mondo. Soprattutto, volevamo contaminare ogni progetto con il virus dell’arte e della letteratura. Trovando uno stile tutto nostro. Ed è così che in questi anni abbiamo lanciato sul mercato nuovi brand, brevetti tecnologici, linee di moda. Ma anche auto velocissime, valigie ammaccate e gioielli storici.

Abbiamo ideato piani editoriali, video poetici, immaginari surreali e format di intrattenimento con atleti olimpionici. Abbiamo inventato storie fuori di testa, visual identity e campagne insieme ad aziende internazionali, società statali, giovani imprenditori, artisti contemporanei e musei. Abbiamo fatto tutto questo, e continueremo a farlo, a modo nostro: rompendo gli schemi comunicativi, mettendo l’estetica al primo posto, e sperimentando il potere della provocazione.

Analizziamo il brand, il settore di riferimento e la concorrenza. Fissiamo gli obiettivi da raggiungere, e troviamo un’idea che spacchi il mercato.